mercoledì 10 luglio 2013

Il diavolo, certamente - Andrea Camilleri

Il diavolo, certamente, Andrea Camilleri. 2012, Mondadori (collana Libellule). 169 pagine.

L'appassionato del Commissario Montalbano, e indirettamente di Andrea Camilleri, in famiglia, è mio papà; io ho letto pochissimo dello scrittore, e perlopiù tutto fuorchè i classici gialli. Ho trovato nella biblioteca di casa questo libercolo, ricordo di un regalo dell'epifania fatto proprio al mio babbo. L'ho sfogliato distrattamente e sono arrivata alla fine, al racconto 33esimo, e l'ho letto. Mi sono domandata come Camilleri abbia fatto a concentrare in così poco spazio, tutta quella suspence.
Ho deciso di leggere tutti i racconti, allora. Dall'inizio.

C'è una sorta di mantra che usa citare l'autore per parlare di questo libro e si riferisce proprio al diavolo; dice che “è meglio avere a che fare con mezzo diavolo, che con uno tutto intero”; per questo, appunto, pubblica una raccolta di 33 racconti ognuno dei quali costituito da un numero di battute tali da formare 3 pagine dattiloscritte (333; 666 come narra la leggenda è il numero diabolico). Se non è mezzo demoniaco questo!

L'idea è quella di presentare uno spaccato di natura umana della più varia: si passa da probabili premi nobel per la filosofia che litigano tra loro, per attraversare racconti di segretarie forse un po' troppo zelanti con il proprio capo, per finire in un racconto di un omicidio impossibile da credere (forse perchè mai avvenuto?). Credo che i personaggi chiave, quelli che si ripetono nei vari racconti, con le dovute differenze e sfaccettature come è giusto che sia, siano le donne; le donne più diverse che possano esistere ma con una caratteristica comune: le donne che amano troppo. Che sia il marito o l'amante di turno, questo è aspetto secondario.

Camilleri riesce a delineare personaggi strani, vicende improbabili quasi al limite dell'impossibile, perchè quando il diavolo ci mette lo zampino, non si sa mai che cosa può succedere; basta un tacco spezzato in mezzo alla strada per far incontrare l'uomo della propria vita, o forse un neo posticcio può cambiare le sorti della visione letteraria di un grande autore, o magari la dolcezza e i compromessi di una moglie innamorata possono aiutare il proprio marito a farlo tornare alla ribalta. Insomma, Lucifero si nasconde e si mostra ai personaggi dei racconti nelle forme più varie, nella situazioni più strambe, per mescolare le carte della loro partita che è la vita.
E alla fine porta il lettore a pensare che forse, nonostante tutto, ogni vita è degna di essere vissuta fino in fondo, senza risparmio.

Consigliato a: chi vuole passare un paio d'ore con un ironico Camilleri un po' diverso dal solito. E per chi, ovviamente, non teme il diavolo.


Citazione: Un caso. Qualcosa d'incredibile, d'irreale. Una probabilità su miliardi e miliardi. Ma era accaduto. E se era accaduto, doveva ben significare qualcosa. “Sono spaventata” disse Anna ansante, come sull'orlo di un abisso. “Anch'io”.

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