giovedì 5 giugno 2014

Lo schiaffo - Christos Tsiolkas

Lo schiaffo, Christos Tsiolkas. 2013, BEAT, 535 pagine.
Ancora una volta la BEAT mi ha regalato un piccolo gioiello di letteratura contemporanea. Era già successo in passato con "La cena" di H. Koch; oggi è la volta invece di "Lo schiaffo", firmato Christos Tsiolkas.
Questo romanzo è arrivato in mano mia grazie al pensiero splendido di un'amica che adora fare regali azzeccati nei momenti azzeccati.
Sfogliato appena arrivato, lasciato sul comodino, parte incosciente della pila infinita in attesa di essere letto. In due giorni, poi, divorato.
Perchè sì, è il caso di dirlo: Tsiolkas dalla prima riga riesce ad accattivare il lettore e a non mollarlo fino all'ultima pagina.

Siamo in Australia, a Melbourne, l'estate sta per volgere al termine e per festeggiare le ultime giornate di sole Aisha, veterinaria indiana dal fascino imparagonabile, e Hector, suo marito, amante della compagnia e delle belle donne (non necessariamente in questo ordine), decidono di dare una piccola festa in giardino. Un barbeque, appunto.
I protagonisti, che non perdono tempo per ridere o per stappare bottiglie rinfrescanti di birre, sono Connie, l'aiutante di Aisha per cui Hector ha preso una sbandata; Harry, il cugino che ha fatto fortuna, che ha tutto: lavoro perfetto, un figlio adorabile e una moglie, Sandi, serba, che potrebbe dilettarsi a fare la fotomodella per quanto è bella.
Per ultimi arrivano Rosie, una delle migliori amiche della padrona di casa, che porta sempre attaccato al seno il figlioletto Hugo di tre anni, piccolo diavolo, impertinente, viziato, e Gary, marito chiacchierone di Rosie, che immancabilmente rientra ogni sera a casa ubriaco.

Tutto procede per il meglio, gli ospiti si divertono, i bambini scherzano, finchè Hugo ancora una volta non rovina tutto con il suo essere pestifero: durante un gioco, sferra un calcio a Harry che per punirlo, lo colpisce con uno schiaffo.
Il punto focale, l'apice, l'apoteosi, l'apocalisse si riversa tutta in quell'unico gesto, che sarà fonte di ribaltamenti e cambiamenti generali delle storie dei singoli protagonisti. Sarà la chiave di lettura delle loro vite.

Christos Tsiolkas è riuscito magistralmente a far affezionare il lettore ad ogni personaggio: il suo linguaggio schietto (a tratti anche "volgare", ma perfettamente adeguato ad alcune situazioni) sembra narrare la vita di tutti i giorni, quella del proprio vicino di casa, che si nasconde dietro a sorrisi e a saluti esagerati con le mani sollevate, quella di famiglie che all'apparenza sembrano perfette e che si rivelano invece al limite dello psicopatico.
Uno spaccato di vita vera, finalmente, in un romanzo moderno.

Consigliato a: chi vorrebbe trasformarsi in una mosca per sbirciare nella casa di una famiglia per bene. Perchè si sa, tutti nascondono qualche segreto...


Citazione: "E' una cosa terribile, semplicemente terribile morire così giovane. Manolis sbirciò al di sopra degli occhiali e guarda il cielo, lì dove sostenevano che fosse il paradiso. Se Dio esiste, allora è un idiota. Non c'è logica o giustizia nel mondo che hai creato, come fai a considerarti l'Essere Supremo?".

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