mercoledì 23 dicembre 2015

La notte magica del Coro Costantino

So che è un pochino off topic, ma mi sembrava doveroso raccontarvi della magia di Natale in anticipo che ho provato venerdì...

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È venerdì sera. Il momento più stancante ma anche il più bello dell'intera settimana. Io esco dal mio guscio di asociale e sociopatica per andare a passare una serata diversa dal solito. Non so cosa aspettarmi. L'unica cosa che so è che c'è una nebbiolina nelle viuzze dolcemente illuminate di Abbiategrasso, fa freddo, ma non esageratamente, e c'è movimento. Tutte le persone si dirigono con passo svelto verso il Castello, e io, come loro, non sono da meno. Sono curiosa ed elettrizzata per quello che mi aspetta. Entro nella Sala Consiliare e vedo un ambiente caldo, raccolto, ci sono tutte le persone che conosco, lo staff della Radio City Bar, le amiche di Iniziativa Donna, i conoscenti che si incontrano al bar tutte le mattine davanti a un caffè. Sì, senz'altro stasera avverrà qualcosa di bello, me lo sento. Alle 21.15 il sipario si alza e io sono catapultata in un mondo magico. 

Non ho mai avuto modo di ascoltare il Coro Costantino all'opera, e me ne pento amaramente. Davanti a me ci sono delle bellissime persone (dentro e fuori), che si guardano intorno, magari riconoscono parenti e amici presenti per loro, si scorgono visi solari, altri più in ansia e in eccitazione per ciò che sta succedendo, ci sono saluti con gli occhi e sguardi d'intesa. 

E inizia il concerto “Ma che bel motivetto” e non si sarebbe potuto trovare altro titolo che calzasse così a pennello. I motivetti sono tanti, tutti diversi, non è uno spettacolo dalle linee definite e ovvie in cui ci si aspetta di sentire i soliti canti di Natale. È qualcosa di più.
Alle canzoni popolari si mescolano melodie etniche che fanno venire i brividi. È bellissimo sentire battere le mani al ritmo di “Funiculì funiculà” ed è altrettanto bello immergersi nelle emozioni donate da “Blowin' in the wind”.
Il pubblico chiede il bis e il coro è così gentile da concedercene tanti. 

E cosa posso dire ora, che mi accingo a scrivere di questa serata, dopo averla fatta mia, digerita, aver provato emozioni diverse e bellissime, se non grazie. 
Grazie al coro, a quelle voci stupende che mi hanno regalato in diverse occasioni la pelle d'oca.
Grazie ad Alba Beretta, incantevole luce della serata che ha diretto magistralmente i cantanti.
E grazie a Ivan Donati, personaggio poliedrico in grado di catturare chiunque con la sua verve ironica e nello stesso tempo dolce.

Battendo sulla tastiera del computer mi accorgo di essere stata incapace di descrivere la bellezza di questa serata. Spero solo di aver reso almeno un decimo di giustizia a tutte le persone coinvolte e alla magia che si è respirata nell'aria quel venerdì. 
Di dicembre. 
Al Castello.
Un incantesimo.

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