venerdì 17 marzo 2017

"A fuoco vivo" | 16.03.2017 incontro con Ivan Ruccione

È successo prima che lo cacciassimo in cella. L’ho sbattuto pancia a terra, gli ho immobilizzato gli arti. Ancora si dimenava ma non aveva più scapo: ce l’avevo in pugno.
Ho afferrato il coltello e gliel’ho puntato al centro della schiena, poi ho affondato – crack! – e tranciato a metà l’intero corpo. Quando sono arrivato alla testa, un pezzo di cervello è schizzato sulla mia guancia. Il sistema nervoso ha dato impulsi per una manciata di secondi ancora. Dopodichè: au revoir, doucer!

Questo non è l’incipit di alcun thriller.
Questo non è l’incipit di un romanzo americano di cui siamo abituati.
Questo è l’incipit del romanzo miscellaneous dell’emergente scrittore vigevanese Ivan Ruccione, che giovedì 16 marzo ha presenziato alla sua prima presentazione ufficiale italiana nella libreria Le Notti Bianche, proprio della sua città natale.

Incontro particolare, questo. 
Incontro di uomini e cuochi, nonostante quello che dica il personaggio di “A fuoco vivo” nel primo capitolo. Perché credo che Ivan contenga in sé entrambe le sfaccettature. Altrimenti non si spiegherebbe la sua caparbietà nel perseguire e nel proseguire la sua attività in un mondo che ci disegnano come fatato e fatiscente per i media, ma che in realtà è esercito puro e nel quale comanda il Sistema, come forse quasi tutto in Italia, sbagliato.

Ivan è il cuoco che ama scrivere e che assapora il profumo dei pasti di John Fante a base di arance e rinnega le pagine da cui sopravvivono solo i rutti di quegli scrittori che non sapendo che fare, a pancia piena, lanciano manciate di parole tutte uguali tra di loro, sopravvalutate forse, ma che seguono, ancora una volta, il Sistema.

“A fuoco vivo” è il romanzo dalle mille tonalità, una ballata dove si intrecciano i rumori del giallo, i sapori delle passioni e l’aroma del cibo, quello di Mariano, un uomo-cuoco che ancora non riesce a riconoscersi nella sua vita. Non riesce a scegliere, anche se vorrebbe. Ma non si arrende. E sta forse qui la forza di Mariano. Per potere sopravvivere.

Ivan, devoto a Lucio Mastronardi, ridà luce e splendore alla narrativa italiana contemporanea, e perché no?, anche a quella piccola, meravigliosa città che è Vigevano.


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