venerdì 14 aprile 2017

"L'uomo di casa" | 13.04.2017 incontro con Romano De Marco e Raul Montanari

Fino a giovedì sera io non conoscevo Romano De Marco. O meglio, lo conoscevo per vie traverse, erano giorni che sbirciavo il comodino di mio padre sul quale troneggiava “L'uomo di casa” (e mi sembra anche ovvio) e mi chiedevo come potesse essere quel libro.
Finché un giorno mio padre mi dice tutto elettrizzato che ha appena finito di leggere un thriller fantastico, proprio il libro di De Marco e, ancora più elettrizzato, mi invita ad accompagnarlo all'evento presso la libreria “La scatola lilla” di Cristina di Canio.
All'inizio ho provato sentimenti contrastanti: curiosità per un nuovo autore e, nello stesso tempo un po' di insicurezza su come sarebbe stato assistere alla presentazione di un libro e di uno scrittore che non conoscevo. E se non mi avesse interessato? E se mi avesse annoiato?

Però ci siamo andati. Con i nostri fedeli zainetti, il libro e una scorta di acqua per far fronte allo stranissimo caldo anticipato milanese.

E da lì in poi è stato solo un crescendo di sorprese.
La prima è stato scoprire che l'autore sarebbe stato introdotto da Raul Montanari
Io ho un rapporto particolare con Raul Montanari. È stato il primo scrittore “da grandi” che io abbia mai letto e, quindici anni fa, era stato ospite nel mio liceo per presentare il suo libro “Il buio divora la strada”. Ricordo quell'esperienza con molta gioia. 
E il bello è che se la ricorda anche lui molto bene, particolari strani annessi. 

È anche solo per la condivisione di un momento del genere che io leggo.

Raul ha introdotto Romano in modo semplicemente perfetto. Ha presentato la trama del suo libro senza dare troppe anticipazioni e De Marco ha risposto a tutte le sue domande in modo curato, simpatico e puntuale. 
È stato un dialogo molto interessante, divertente e soprattutto educativo.
Montanari quando parla ha il potere di ipnotizzare le persone. De Marco, di rimando riesce con la sua veracità a dimostrarsi credibile e umilmente molto in gamba nel suo lavoro di scrittore.

Si conclude la giornata con le foto di rito, insieme agli abbracci, alle chiacchierate.
Posso dire con certezza che questo evento è stato uno dei migliori a cui abbia partecipato, nonostante fosse senza pretese, senza fronzoli, di una semplicità disarmante. 
Ma è questo il bello. 
Il bello di una piccola libreria capace di creare quel clima di intimità tra il lettore e lo scrittore.

Continuerò a leggere, anche solo per avere la possibilità di altri piccoli grandi regali come questa giornata.

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